trio
javier e il suo amico
di ElisaAle
25.03.2020 |
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"Al mio arrivo venni accolta calorosamente dai miei due amici;
Ordinammo un drink e seduti ad un tavolo chiacchierammo un poco, come se nulla fosse; in realtà..."
Era una settimana che aspettavo questa serata; avevo un appuntamento con Javi, ormai fidato massaggiatore e non solo da anni, e con il suo amico Francisco venuto da Barcellona per il weekend. Quando conobbi Francisco piu di un anno fa non ero così convinta, ma poi la curiosità mi portò a fare quello che alla fine successe... e risuccesse anche in altre occasioni.Questa volta aspettavo questo sabato con ansia; per l’occasione la stessa mattina andai a comprarmi un vestitino bianco molto scollato sul davanti, due sottili tiranti che passavano dietro il collo, schiena totalmente scoperta e due spacchi laterali; quel vestire morbido coprendo solo il necessario e i due spacchi lo rendevano incredibilmente sexy.
La preparazione ad una serata come quella è sempre molto piacevole; il truccarsi davanti allo specchio, seppur sempre leggero, unito al sottile french fatto il pomeriggio su mani e piedi mi davano quel tocco sensuale in più ;
Accompagnai il vestito con dei sandali argento tacco 12 e una giacchina di pelle per la parte superiore visto che la serata non era delle più calde essendo già novembre.
Salii in macchina e mi diressi al solito locale dove ci davamo sempre appuntamento.
Al mio arrivo venni accolta calorosamente dai miei due amici;
Ordinammo un drink e seduti ad un tavolo chiacchierammo un poco, come se nulla fosse; in realtà sentivo i loro occhi addosso cercando di scorgere anche quel poco che restava coperto dal leggero tessuto.
Il mio desiderio era tanto, ma quell’aspettare era altrettanto bello così ordinai un altro giro di drink.
Si eran fatte le 11 quando d’un tratto cambiando discorso proposi di continuare a casa di Javi; le intenzioni eran chiare per tutti e tre così ci dirigemmo alle auto.
Era meno di un km ma per tutto il tragitto, sola in auto fissavo come in trans il piccolo suv di Javi davanti a me; sentivo la tensione salire velocemente ...
Parcheggiai dietro di loro aprii la porta, il cancello si chiuse dietro di me e da subito mi sentii di nuovo osservata, desiderata.
Entrati in casa Javi, da buon ospite, mise una musica soft e cominciò a preparare altri tre drinks.
Quando mi tolsi la giacchina Francisco rimase affascinato; Mentre io ero al piccolo bancone che dava alla cucina americana dove Javi aveva servito i drinks , mi si avvicinò da dietro e mi sussurrò quanto fossi supenda. Cominciò baciandomi delicatamente sul collo; le sue mani si appoggiarono sui miei fianchi e presto salirono lentamente lasciando il tessuto; mi carezzava la pelle seguendo la forma del seno sui lati; sentivo dei brividi, come se fosse la prima volta, ero eccitata, ed il silenzio rotto dalla sola musica rendeva il tutto perfetto.
Javi guardava in silenzio dall’altra parte del bancone sorseggiando il gin tonic.
Ora le mani erano sulle coscie, dove approfittando dei due spacchi, mi accarezzavano la pelle; i baci eran passati sulla schiena scendendo molto lentamente lungo la spina dorsale.
Invasa dai brividi e con il cuore che martellava nel petto, guardavo Javi di fronte a me attraverso il sottile spiraglio delle palpebre socchiuse dal piacere di quelle dolci attenzioni.
Sentii il retro del vestito sollevarsi lentamente, le sue labbra appoggiarsi sui glutei e, abilmente aiutate dalle mani, cominciare a coccolarli.
Ero in estasi, con il mio sesso ormai in vista, lentamente mi chinai in avanti appoggiando i gomiti sul bancone e divaricai un poco le gambe; il mio “invito” fu colto quasi immediatamente; sentivo i muscoli delle gambe tesi su quei tacchi 12, le sue labbra appoggiate al mio sesso mentre la sua lingua ne percorreva la totalità, dal clitoride fino all’ano.
Javi continuava a guardarmi, cosi chinata in avanti con il seno che si intravedeva dalla scollatura pronunciata.
Qualche minuto poi ci fu una pausa; sapevo esattamente cosa sarebbe successo, ed ecco che sentii il glande di Xisco appoggiarsi e, con una leggera pressione, farsi strada prima tra le labbra e poi infilarsi con lenta decisione nella vagina strappandomi un incontrollabile gemito di piacere. Mi prese i fianchi e cominciò a penetrarmi; sentivo il suo sesso scivolare deciso dentro.
Javi continuava a guardarmi mentre venivo letteralmente scopata dal suo amico
Ad un certo punto mi fece girare e sedere sul bordo del bancone, mi allargò le gambe e, sollevato il vestito, si rinfiló dentro di me; mi penetrava con vigore sorreggendomi le gambe, mi sdraiai indietro sul bancone e subito mi trovai Javi con i pantaloni abbassati ed il pene che puntava dritto verso di me. Con una mano me lo portai alla bocca e cominciai a succhiarlo; lo sentivo grosso e turgido, il suo sapore mi piaceva, mi era sempre piaciuto. Le sue mani mi raggiunsero il seno, ormai fuori dal vestito per le spinte poderose del suo amico, e cominciò a palparlo; con le mani mi tenevo a lui anche per contrastare gli affondi di Xisco.
Qualche minuto sul bancone poi mi fecero alzare; si spogliarono commpletamente, Javi mi prese il vestito e lentamente melo sfilò dall’alto.
Xisco era seduto sul divano, il suo pene turgido, eretto; mi diressi verso di lui, i miei tacchi risuonavano sul pavimento; senza dir nulla gli salii a cavalcioni, con una mano mi puntai il suo membro e mi ci infilai sopra. Cominciai a cavalcarlo ma praticamente subito sentii le mani di Javi sulla schiena; “sei pronta?” Mi sussurrò chinandosi un poco verso di me. Mi fermai, il cuore cominció a battere come impazzito, con una mano portai della saliva al mio ano e subito dopo sentii il membro di Javi, grosso ma delicato, appoggiarsi; lentamente cominciò a spingere; lo sentivo allargarmi, sempre di più, finché non sentii il glande superare lo sfintere. Mi scappò un gemito, era dentro, grosso e turgido; lentamente cominciò a scivolarmi dentro, fino in fondo per poi lentamente ritrarsi; gli affondi gradualmente aumentarono il ritmo e Xisco, che fino a quel momento era stato fermo, cominciò a seguire il ritmo dell’amico; ero in estasi, cercavo di soffocare i gemiti ma non riuscivo a trattenermi, Xisco mi palpava il seno, mentre Javi mi teneva per i fianchi.
Qualche minuto e cominciai a sentire la tensione arrivare; brividi, scariche mi percorrevano tutto il corpo, ed ecco che di colpo arrivò violento quell’orgasmo, fortissimo e infinito: secondi interminabili di un piacere fortissimo ed intenso. Sentivo il corpo irrigidirsi ma loro due, come se niente fosse, continuarono ad affondare dentro di me; continuarono finchè non sentii il ventre riempirsi del caldo piacere di Xisco; qualche affondo ancora poi mi fecero alzare.
Ero come frastornata, piacevolmente confusa da quell’incredibile orgasmo, e subito Javi mi fece inginocchiare a carponi; mi si posizionò dietro, piegandosi sulle gambe puntò di nuovo il suo membro al mio ano e cn un movimento deciso entró nuovamente dentro di me; sentivo il mio corpo riempirsi mentre affondava nelle mie viscere; tenendosi ai miei fianchi cominciò a stantuffare per tutta la sua lunghezza, con sempre più vigore. Contrastavo le sue spinte, mentre guardavo Xisco seduto proprio davanti a me che ci guardava. Era strano, eccitante, essere guardata, ammirata da un terzo.
Di colpo ecco che anche Javi scaricò il suo piacere dentro di me, caldo, abbondante e in profonditá.
Rimasi alcuni attimi li, a carponi, come immobile, come senza forze.
Quando mi alzai le gambe mi tremavano, a stento mi reggevo sui tacchi, guardai l’orologio, segnava l’una: presi in mano il vestito e feci per rimetterlo ma Javi mi fermò “ no non vestirti, è ancora presto” e mi riporse il drink.
Mi sentivo un po’ a disagio, ma allo stesso tempo la situazione mi piaceva; ero nuda, solo le scarpe ai piedi, i tacchi risuonavano sul pavimento in legno ad ogni mio passo; sentivo il loro piacere farsi strada lentamente verso l’esterno, fuori dal mio corpo; mi sentivo, sporca, imbrattata di piacere, e al tempo stesso tremendamente maliziosa. Bevvi un sorso del drink e lo appoggiai sul tavolo, mi rivolsi ad Javi e gli chiesi quali fossero le loro intenzioni.
“ divertirsi, passare una bella serata in compagnia, sempre che tu non abbia altri programmi” mi rispose avvicinandosi e carezzandomi delicatamente la guancia con 2 dita.
Abbassai lo sguardo e vidi il suo membro nuovamente eretto; gli sorrisi, mi abbassai fino a sedermi sui talloni, le cosce divaricate, presi con una mano quel membro dalle dimensioni più che generose e me lo portai di nuovo alla bocca; aveva ancora il sapore del suo piacere, cominciai a leccarlo e succhiarlo accogliendolo in bocca per quanto possibile.
Xisco si avvicinò, mi prese una mano e disse :” venite andiamo di la”
Tenendomi dolcemente la mano ci dirigemmo in camera e il cuore ricominciava a battere deciso nel petto.
Xisco si sedette sul letto, con la schiena appoggiata al muro; il suo membro turgido, adagiato sulla sua pancia era come un richiamo; salii sul letto a carponi e mi ci avvicinai, lo presi in bocca e cominciai a succhiarlo.
Sentii una mano di Javi sulla schiena e subito dopo il suo glande di nuovo li; era passato a malapena un quarto d’ora, sentivo ancora lo sfintere dilatato ed ecco che nuovamente veniva violato dalla generosità di quel membro. Cominciò a penetrarmi; il suo ritmo segnava anche il mio nel scendere sul pene di Francisco; lo leccavo e lo succhiavo scendendo fino a sentirlo in gola; mi piaceva ma poco dopo Xisco mi fece salire a cavalcioni. Javi subito si riposizionò dietro di me, io mi chinai un poco in avanti e lo sentii entrare nuovamente; gemevo di nuovo, non riuscivo a trattenermi, mi sentivo intrappolata tra quei due corpi, piena e stimolata dai loro membri che mi penetravano con sempre più decisione, ero in estasi. Qualche minuto ed ecco che repentino e violento arrivò l’orgasmo, travolgendomi come una tempesta; stringevo il lenzuolo tra le mani, il mio corpo rigido, i muscoli tesi, sembrava non finire mai e loro non si fermavano, continuavano a penetrarmi con sempre più vigore. Presto la tensione se ne andò, il mio corpo era ormai abbandonato al loro piacere. Mi penetrarono a lungo, non so quanto, insieme, finche sentii la presa decisa di Javi ai miei fianchi, il suo pene tendersi e scaricarmi il suo piacere in fondo, profondo nel mio corpo.
Lentamente lo sentii sfilarsi, lasciandomi con una sensazione come di vuoto; sollevai il busto leggermente, eretta ancora a cavalcioni di Francisco cominciai a cavalcarlo; quasi non lo percepivo così strinsi il suo membro contraendo i muscoli il più possibile. Mi guardava mentre lo cavalcavo, fissava il mio seno così lo presi con le mani e cominciai a palparmelo; lo fissavo negli occhi mentre col mio sesso mungevo il suo finché le sue mani mi afferrarono le cosce, il suo corpo si irrigidì ed il suo piacere esplose caldo dentro di me. Mi fermai solo dopo un poco, mi piaceva sentire quel corpo fremere, vibrare sotto di me.
Mi sdraiai sul letto tra di loro, sentivo il mio corpo usato ma appagato; rimasi li un poco, poi dopo una doccia rapida senza bagnarmi i capelli mi rinfilai il vestito e dopo averli salutati presi la strada del ritorno.
Arrivai a casa alle 4.30, il fidanzato dormiva, in silenzio mi spogliai e mi infilai a letto .
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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